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L’Acido lattico, come si forma e come si smaltisce.

acido lattico
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Spieghiamo cos’è l’acido lattico e come si forma, per farlo devo fare una piccola digressione sul sistema metabolico muscolare, ovvero come i muscoli producono l’energia necessaria alla loro contrazione.

L’energia viene fornita dall’ATP o adenosintrifosfato (il nostro carburante) che si scinde in ADP (adenosindifosfato) e P, presente nei muscoli in quantità limitata. Ecco perchè durante l’attività fisica deve essere continuamente riformato! La sintesi di ATP avviene attraverso 3 diversi meccanismi, a seconda della durata e dell’intensità dello sforzo muscolare.

Contenuto

Acido lattico e sistema aerobico

Glucosio + 2 NAD+ + 2 ADP + 2 Pi → 2 NADH + 2 piruvato + 2 ATP + 2 H2O + 2 H+.
Fornisce energia mediante l’ossidazione  principalmente di carboidrati e lipidi, in presenza di Ossigeno e viene utilizzato durante il riposo o attività fisica moderata e prolungata (da circa 4 minuti ad alcune ore), durante il lavoro il consumo di energia e la sua produzione rimangono in equilibrio.
Prodotti finali di questa reazione sono:

  • Anidride carbonica ed acqua, che vengono eliminati con la respirazione, il sudore oppure attraverso i reni;
  • acido piruvico e
  • ATP

L’acido piruvico in presenza di ossigeno andrà incontro alla respirazione cellulare (ciclo di krebs) e come risultato finale di questa reazione si avrà la produzione di 38 molecole di ATP.

Acido lattico e sistema anaerobico alattacido

Nel muscolo è presente in quantità elevata la fosfocreatina, che contiene gruppi fosforici attivi. In pratica quando il muscolo richiede energia immediata la fosfocreatina cede un suo gruppo fosfato all’ADP favorendo la produzione di ATP (senza che sia necessaria la presenza di ossigeno). Questo si attua in una piccolissima frazione di secondo e l’energia immagazzinata nella fosfocreatina del muscolo è disponibile all’istante per la contrazione muscolare. Anche quando questa energia viene utilizzata per brevi esplosioni massimali di potenza muscolare (sistema utilizzato per sviluppare picchi di potenza di massimo 8-10 secondi)

Il sistama anaerobico lattacido

Quando l’ossigeno non è sufficiente, l’acido piruvico (derivato dall’ossidazione del glucosio) viene trasformato in acido lattico mediante la fermentazione lattica. Questo avviene ad esempio nelle fibrocellule muscolari  durante uno sforzo improvviso o di elevata intensità; si formano molecole di ATP (quindi energia, senza consumo di ossigeno) necessarie alla contrazione muscolare, che però non può protarsi a lungo in quanto l’acido lattico diffondendo dalla fibra muscolare al sangue, causa riduzioni del pH e quindi acidosi, condizione che impedisce un ulteriore contrazione muscolare.

Questa formazione di acido lattico è utile a scopo energetico soprattutto nelle fasi iniziali dell’esercizio fisico oppure durante gli sforzi intensi e massimali o sub-massimali (corsa dei 400-800 m, sport come il calcio e tennis in cui si ha possibilità di recupero tra i vari atti motori). Il corpo riutilizza poi l’acido lattico riciclandolo e ritrasformandolo in acido piruvico. L’acido piruvico verrà poi trasportato al fegato e convertito in glucosio (ciclo di Cori) per essere  utilizzato per reintegrare le riserve di glicogeno dei muscoli.

In pratica durante l’attività fisica utilizziamo, inizialmente, il sistema energetico anaerobio e si forma acido lattico che accumulandosi provoca acidosi e stimola la respirazione aerobica. Una volta che si instaura il sistema aerobico cessa la produzione di acido lattico e il suo livello nel sangue si riduce fino a tornare a valori di riposo.

Se le richieste energetiche muscolari aumentano in modo tale che non si ha equilibrio tra formazione di acido lattico e suo smaltimento si avrà una stimolazione centrale (del cervello) con conseguente riduzione della prestazione fisica e delle richieste energetiche.
Solitamente questa condizione corrisponde in atleti ben allenati al 90% della frequenza cardiaca e negli altri soggetti a circa l’ 80%.

La produzione dell’acido lattico negli sportivi

Persone molto allenate producono quantitativi di acido lattico molto inferiori rispetto a chi invece sta iniziando l’attività fisica o da sedentario si cimenta in sforzi muscolari intensi allenando le componenti aerobiche: gittata cardiaca e frequenza cardiaca.
Con un allenamento costante le cellule riescono ad adattarsi piano piano ed abituandosi ad un determinato sforzo cercheranno di aumentare il numero di enzimi coinvolti nella via metabolica.
L’acido lattico non viene prodotto esclusivamente durante l’attività fisica. Forse non tutti sanno che viene prodotto anche in condizioni di riposo:

  • nei globuli rossi,
  • retina,
  • muscoli.

L’acido lattico viene smaltito nel giro di 60 minuti. E’ da questo che possiamo capire che non è il responsabile dei dolori muscolari ad insorgenza ritardata che avvertiamo il giorno dopo l’allenamento ed anche i successivi.  Questi dolori muscolari sono infatti provocati da microlacerazioni delle fibre muscolari durante esercizi ad alta intensità. Si tratta di un dolore che avvertiamo nelle successive 12 -72 ore e può protrarsi più a lungo.

Scopri cosa provoca i dolori muscolari ad insorgenza ritardata

A causa dei processi di rimarginazione, le cellule iniziano poi ad adattarsi e a sopportare sforzi di crescente intensità. Per questo è importante lavorare gradualmente e dare tempo alla muscolatura di abituarsi ad un carico prima di passare al successivo.
Fondamentali sono lo stretching ed il riscaldamento muscolare, che però tratteremo separatamente.

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