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Pausa pranzo un panino: sì o no?

panino pausa pranzo
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L’idea che il panino in sé non sia un modo salutare di pranzare, di per sé, quanto meno imprecisa. Come al solito, tutto sta nella qualità degli ingredienti e, soprattutto, dei nutrienti assunti.

Dai tempi del conte Montagu di Sandwich, che durante le sue sessioni di gioco inventò quel panino poi passato alla storia come “sandwich”, appunto, il panino si è diffuso in tutto il mondo come un pasto veloce, saporito ed economico: il successo delle tante catene di fast food è lì a dimostrarlo.

Gli impegni quotidiani, i tempi ristretti e il poco tempo da dedicare alla preparazione del pranzo possono spingerci a pranzare velocemente, con quello che capita… Spesso un panino al bar.

Sbagliato? La risposta corretta è “dipende”, perché c’è panino e panino. Andare in una delle tante catene di fast food magari non è la scelta migliore, ma un panino integrale o di segale, imbottito non col classico salume, ma con verdure, formaggi freschi, salmone o sgombro e magari una crema di legumi, è senza dubbio un pranzo che apporta sostanze nutritive adeguate per affrontare il resto della giornata (e magari un bell’allenamento in palestra).

A confermarlo è anche il nutrizionista di Melarossa, il dottor Piretta, che in questo articolo sfata il mito che un’insalata sia un pasto migliore di un panino. Un’insalata ricca, piena d’olio, con formaggi stagionati, tonno, mais è tutt’altro che un pasto “light”: anche se apporta fibre e vitamine, è comunque troppo calorica e grassa.

Dunque, ok ai panini in pausa pranzo (magari non tutti i giorni). Ma quali panini?
Intanto, è meglio scegliere il pane integrale piuttosto che il pane bianco perché meno calorico e più ricco di vitamine del gruppo B e di fibre. Sul mercato ci sono anche altri pani interessanti: il pane di farro, caratterizzato dalla presenza di sali minerali, di avena, ricco di proteine e fibre, e il pane di segale, tra i più facili da reperire nei supermercati, privo di glutine e abbondante in ferro, potassio e sali minerali.

panino dieta

L’imbottitura dev’essere fatta con cibi che diano tutti i nutrienti necessari senza essere troppo pesanti o grassi. Largo alle carni bianche (pollo e tacchino) fatte alla griglia, magari aromatizzate con le erbe (per evitare il sale, oppure al pesce: sgombro, salmone, tonno (ogni tanto) e pesce spada sono ottime fonti di proteine e omega 3.
Via libera, di tanto in tanto, anche a salumi magri (bresaola) o alle uova (con moderazione). Se non piacciono carne o pesce, vanno bene anche i formaggi freschi. Se invece si segue un’alimentazione vegana, le creme di legumi sono il non plus ultra.

Per quanto riguarda le creme, meglio evitare “bombe” come maionese e ketchup: un pesto di pomodori secchi o un hummus di ceci, invece, possono arricchire il panino apportando sostanze nutritive e vitamine di qualità.

Ovviamente, le verdure non devono mancare: meglio scegliere verdure di stagione, cotte a vapore oppure crude (se è possibile mangiarle crude), ottima anche l’idea di aggiungere qualche foglia di insalata fresca.

 

Il segno che il panino, in sé, non sia il male è il “successo” dei cosiddetti panini gourmet, proposti spesso da chef di livello internazionale: per esempio, lo chef La Mantia, con il contributo del suo collega Alessandro Frassica, ha inserito nel menù della caffetteria del suo ristorante ben 11 panini gourmet, 10 salati e 1 dolce, tra cui il  Tricolore, una baguette farcita con prosciutto crudo, stracciatella di burrata, pesto al basilico e pomodorini al forno, e la Panella A Modo Mio con panelle, pesto agli agrumi e melanzane grigliate.

Insomma, se a pranzo si ha poco tempo, un panino può essere la scelta giusta, a patto di scegliere gli ingredienti giusti però! Meglio invece evitare il junk food: è vero che spesso dire di no al “gusto” di panini e sandwich iperconditi è difficile, ma scegliere alimenti più genuini e più ricchi di sostanze nutritive è il modo giusto per stare in forma e in salute.