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Massaggi a domicilio: tutto quello che c’è da sapere

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I massaggi a domicilio sono un servizio richiesto da molte persone, per i motivi più disparati. C’è chi lo fa perché impossibilitato a raggiungere uno studio e necessita di terapie direttamente a casa, chi semplicemente per ragioni di tempo e organizzative. Per le stesse motivazioni, la professione del massaggiatore a domicilio ha preso sempre più piede negli ultimi anni, complici anche gli avvenimenti legati alla pandemia. Tanti professionisti, che siano fisioterapisti o massaggiatori estetici, hanno intrapreso questa strada, raggiungendo anche importanti soddisfazioni. Ciò che fa la differenza, però, tra un lavoro professionale svolto a regola d’arte e uno più improvvisato, è il rispetto delle regole, sia in materia fiscale che igienica.

Va da sé che un massaggiatore professionista, che eroga i propri servizi a domicilio, debba farlo con tutta l’attrezzatura necessaria, dai lettini massaggio portatili fino agli asciugamani, oli, creme, candele e tutto ciò che può servire a creare l’ambiente giusto. Ma quali regole bisogna rispettare e come ci si può attrezzare al meglio, per effettuare massaggi a domicilio in maniera davvero professionale?

Norme igieniche

Per garantire la migliore esperienza ai propri clienti e in totale sicurezza, la prima cosa da fare è rispettare le norme igienico-sanitarie richieste a un professionista del genere. Quando si ha uno studio di massaggi, infatti, la normativa richiede il rispetto di specifiche norme legate all’igiene e adeguatezza degli ambienti, dei prodotti impiegati e della strumentazione. Si può essere soggetti a controlli e sanzioni, in caso di mancato rispetto di queste regole.

Quando si lavora a domicilio, il confine tra responsabilità propria e quella del cliente diventa più sfumato, perché l’ambiente in cui viene svolto il lavoro è quello del cliente e da lui dipendono le condizioni in cui è mantenuto. Il professionista però è responsabile per tutto ciò che serve a svolgere il lavoro, dalla sicurezza e stabilità dell’attrezzatura, si pensi proprio ai lettini per massaggi, che, seppure portatili, devono essere ergonomici e sicuri, fino alle creme e agli oli impiegati. In linea di massima, un professionista serio deve innanzitutto lavarsi e disinfettarsi le mani, prima di ogni massaggio, informarsi su eventuali patologie da parte del cliente, che possono limitare l’azione da eseguire. È necessario, inoltre, informare il cliente a proposito dei prodotti che impiegherà e che entreranno a contatto con la sua cute e, ancora, preferire l’impiego di biancheria (teli e asciugamani) monouso.

Norme fiscali

Per essere completamente in regola con la normativa fiscale, il massaggiatore o massaggiatrice a domicilio deve aprire partita IVA, come qualunque lavoratore autonomo, e provvedere al versamento delle ritenute, dei contributi e delle altre tasse previste. Deve inoltre rilasciare regolare fattura al cliente, per la prestazione eseguita. Al momento, la legge non prevede il rilascio di ricevuta per prestazione occasionale, da parte di chi svolge questo mestiere saltuariamente. 
Il massaggiatore occasionale può farlo solo se collabora con centri specializzati nei massaggi o strutture più organizzate, a titolo d’impresa.