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Pasta e sport, binomio vincente: i risultati di uno studio

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Se c’è un piatto che contraddistingue la cucina italiana in tutto il mondo è la pasta. Economica e nutriente, la tradizione contadina utilizzava la pasta come piatto forte da consumare sia a pranzo che a cena. Oggi una vita diversa, meno attiva sul piano fisico, ne ha ridotto la quantità nei piatti ma non l’ha mai eliminata dall’alimentazione. Una semplice affezione, gola o reale necessità nutrizionale? Secondo più di una ricerca la dieta mediterranea è una dieta sana ed equilibrata, e proprio la pasta è risultato un alimento perfetto per chi fa sport.

La pasta è perfetta per chi fa sport: ecco cosa dice lo studio

Un esempio: nel 2016, la quantità di pasta distribuita agli atleti durante le Olimpiadi di Rio è stata di ben 2,7 tonnellate. Le ragioni sono quelle dichiarate da uno studio condotto su 23.000 soggetti di vario genere, che ha evidenziato le capacità della pasta di migliorare l’indice di massa corporea, e non il peso. E il risultato è stato quello di veder diminuire anche la circonferenza addominale, oltre al rapporto tra il girovita e i fianchi.

Per gli specialisti e i medici sportivi quindi non ci sono dubbi: la pasta per chi fa sport è un vero toccasana. La ricerca che ha stabilito tutto ciò è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nutrition and Diabetes, ed è stata condotta dal Dipartimento di Epidemiologia dell’Irccs Neuromed di Pozzilli. Si tratta per altro di una tesi ribadita anche da altre organizzazioni nutrizionali, oltre che dall’American College of Sports Medicine, le quali sostengono la necessità che la dieta degli sportivi contenga una corretta quantità di carboidrati, e che l’assunzione debba essere correttamente distribuita prima, durante e dopo allenamenti e gare. A questo punto sorge una domanda: quanta pasta si può mangiare?

La quantità giusta di pasta

Se a Rio abbondavano spaghetti e fusilli, in Italia le tipologie con cui viene fatta la pasta sono moltissime, e ogni tipo di pasta va bene per la dieta mediterranea. Basta non esagerare con la quantità. Infatti, che si tratti dei classici rigatoni oppure degli alternativi spaghetti quadrati, ciò che conta è il quantitativo che finisce nel piatto. Bisogna però fare attenzione anche a cosa si porta in tavola, perché la tipologia della pasta incide sulla quantità della porzione da mangiare. Infatti tra pasta integrale, pasta di grano duro, pasta all’uovo ed altre formule più o meno cariche di ingredienti, la scelta è molto ricca. Ma, a seconda del tipo, il peso va dimensionato di conseguenza, per non parlare poi dei condimenti e delle altre portate. Quindi possono andare bene i 100 grammi di pasta secca, se non si tocca altro cibo, mentre di fronte a tre portate vanno più che bene i 60. E per le paste fresche le quantità si riducono dalla metà ai 2/3 al massimo. Sì alla pasta, quindi, a patto che le porzioni siano giuste.